Pubblicato il 10/04/2023
LAPIERRE Prorace – il test della front francese
L’azienda francese, fondata da Gaston Lapierre nel 1946, è riconosciuta per la produzione di biciclette orientate alle performance, sia in ambito bici da corsa che mountain bike. Le prime collaborazioni con le squadre professionistiche, infatti, risalgono al 1988. Dal 1993 Lapierre è entrata a far parte del gruppo olandese Accell Group, che nel 1995 ne ha acquisito completamente la proprietà.
Abbiamo finalmente avuto modo di provare una bici del marchio transalpino, la mtb hardtail Lapierre Prorace, la nuova versione vista per la prima volta lo scorso settembre in occasione di Italian Bike Festival a Misano.
Nello specifico, Lapierre Prorace CF è la mtb front più leggera della gamma, dedicata al cross country, caratterizzata dal telaio in carbonio e geometrie riviste rispetto al passato.
Il design è stato completamente rinnovato, appunto, per una hardtail ancor più particolare, che supporti al meglio le performance in termini di leggerezza e reattività, senza penalizzare il comfort. Certo, considerando che si tratta pur sempre di una bici da gara.
Il modello Prorace non è nuovo in casa Lapierre, ma anzi è in catalogo da diversi anni. Quest’ultima versione, però, segna una svolta rispetto alla tecnologia SAT (Shock Absorption Technology) che caratterizzava la precedente Prorace, innovando nella soluzione CF. Il risultato è una front racing che rappresenta l’anello di congiunzione tra hardtail e softail.
Il nuovo telaio Prorace CF è realizzato con fibre di carbonio Torayca unidirezionali pre-impregnate, per ottimizzare lo spessore dei tubi in modo mirato nelle differenti zone e diminuire il peso complessivo, nonostante i 300 fogli di carbonio utilizzati in totale. Questo innovativo processo di produzione denominato UD SLI (Super Light Innovation) è reso possibile da un mandrino in polipropilene che garantisce stabilità durante la stratificazione e la compressione del carbonio nello stampo. Le fibre utilizzate, HM e VHM, permettono di ottenere rigidità e leggerezza al vertice della categoria e sono state scelte dai tecnici di Lapierre a seguito dei risultati ottenuti tramite simulazione CAD.
Il telaio Prorace UD SLI Team non verniciato ha un peso di 845 g in taglia M, con un risparmio di 225 grammi rispetto alla precedente generazione Prorace SAT.
La massima espressione tecnologica della Prorace si manifesta nella zona del carro, in cui i tecnici hanno ottimizzato rigidità laterale e verticale dei foderi orizzontali (asimmetrici). La vera novità che caratterizza il nuovo modello della Prorace è il concept 3D Tubular, presente sulle bici da strada Lapierre già dal 2015, che dona flessibilità ai foderi verticali garantendo trazione e miglioramento del comfort. L’idea è ben visibile e rappresenta uno dei fattori distintivi e immediatamente riconoscibile nelle bici del brand. La separazione dei foderi verticali, che avviene direttamente dal top tube in un punto molto avanzato, migliora appunto la flessibilità e disperde le vibrazioni verso il tubo orizzontale e non più al tubo sella.
Rispetto alla tecnologia SAT, che di fatto era un dissipatore, la costruzione 3D Tubular permette una vera e propria flessione verticale che migliora notevolmente anche la trazione.
L’effetto viene amplificato dall’adozione di un reggisella con diametro “sottile” da 27,2 mm, in grado a sua volta di flettere.
La zona anteriore del telaio della Lapierre Prorace è muscolosa nelle zone di giunzione delle principali tubazioni, del piantone sterzo accorciato (90 mm per la taglia M) e della scatola che racchiude il movimento centrale pressfit, per offrire rigidezza e precisione di guida all’anteriore.
Come accennato in precedenza, anche le geometrie sono state oggetto di ridefinizione, soprattutto in ottica di aumentare la maneggevolezza della bici. La Prorace CF ha misure moderne ma non estreme, con piantone sterzo inclinato a 68°, in taglia M reach allungato di 435 mm e stack più contenuto di 597 mm per abbassare il baricentro. Il piantone sella è inclinato di 74°, i foderi sono stati accorciati a 420 mm, mentre l’interasse misura 1.114 mm.
Una bella e utile possibilità è quella di installare due portaborraccia, apprezzata soprattutto in occasione delle competizioni marathon.
Tutti i cavi sono instradati all’interno del telaio, non c’è il reggisella telescopico, anche se è predisposto il montaggio con un passaggio cavo dedicato.
Vogliamo un’ulteriore conferma che Prorace CF sia una bici da gara? Beh, è il modello front in dotazione al Team Lapierre Trentino per il quale gareggia anche Martino Fruet.TEST LAPIERRE Prorace CF 9.9
Il nostro test ha come protagonista la Lapierre Prorace CF 9.9, al vertice della gamma e l’unica con telaio UD SLI TEAM.
Il gruppo Sram X01 AXS a 12 velocità è allestito con guarnitura Sram X1 carbon Eagle DUB 34 e cassetta pignoni 10-52. Il movimento centrale è Sram Dub Pressfit 92. Anche l’impianto frenante è di marca Sram, nello specifico Level TLM con dischi Centerline di diametro180 mm all’anteriore e 160 mm al posteriore. La forcella RockShox SID SL Ultimate Charger Race Day ha il bloccaggio remoto al manubrio ed escursione da 100 mm, in stile cross country classico. L’attacco manubrio Lapierre 7050 Alloy 3D Forged 7° di lunghezza 60 mm è accoppiato al manubrio FSA SLK Carbon Flat, larghezza 740 mm e diametro 31.8 mm.
Sul reggisella Lapierre in carbonio di diametro 27.2 mm è montata la sella fizik Taiga Black.
Le ruote sono le nuove Lapierre XC SL 29'' in carbonio, con canale interno 27 mm e perni passanti 12x148 mm. Gli pneumatici Maxxis Rekon Race EXO TR 29x2.35 120 TPI 3C MaxTerra completano un allestimento pronto gara.
La Prorace così configurata ha un peso rilevato da noi di 9,360 kg in taglia M e senza pedali, mentre il prezzo di listino è di 6.799 euro.
Iniziamo dalle impressioni estetiche: linea pulita, bel contrasto tra le grafiche bianche ed il nero lucido del telaio, in cui sono state lasciate in bella vista le trame delle fibre di carbonio. Una silhouette che trasmette la sensazione di compattezza e reattività della bici.
I cavi sono nascosti alla vista, instradati all’interno del telaio a partire dai fori presenti nella serie sterzo, già predisposti per un eventuale montaggio del reggisella telescopico.
All’interno del perno della ruota posteriore è inserito a scomparsa un minitool che consente di agire su brugole da 4 e 6 mm, ma incorpora anche la funzione di apribottiglie.
In sella la posizione è centrale, con un assetto leggermente proteso e caricato sull’anteriore, ribassato come tipico delle bici votate alle competizioni, che offre un indubbio vantaggio nelle fasi di spinta da seduti. Non si tratta tuttavia di posture estreme, infatti non abbiamo riscontrato particolare affaticamento della parte superiore del corpo nemmeno dopo 4 ore di pedalate. Il reach di 435 mm, che potremmo definire leggermente generoso per il target di impiego di questa mtb, consente di avere un attacco manubrio più corto, 60 mm appunto.
L’ergonomia dei comandi è molto buona, freni, comando remoto della forcella e manettino Sram AXS sono davvero sempre a portata e di facile utilizzo.
In scorrevolezza e sul passo la Prorace fila via che è un piacere, anche i 30 km/h si mantengono facilmente grazie alle gomme Maxxis Rekon Race poco tassellate ideali per i fondi compatti e asciutti, che ovviamente vanno in crisi per trazione e tenuta quando si transita su rocce o fondi viscidi.
La trazione è garantita anche su fondo mosso grazie anche al lavoro del sistema 3D Tubular. Nei rilanci è scattante e rigida, perfino sullo sconnesso. L’abbiamo percepita un po’ fisica nello stretto, dove la lunghezza dell’interasse si fa sentire.
La Lapierre Prorace CF 9.9 chiama e vuole una conduzione aggressiva, ma offre un equilibrio tra impegno nella guida e controllo non così facile da trovare tra i modelli di questo segmento di mercato.
La tecnologia 3D Tubular del carro posteriore fa avvertire un leggero effetto di smorzamento delle vibrazioni, ma questa front rimane una mtb che dà il meglio di sé sui tracciati meno sconnessi.
Le geometrie sono anch’esse pensate in ottica di ottimizzare le prestazioni sui percorsi più veloci, soprattutto dati i foderi molto compatti ed il movimento centrale ribassato.
Le ruote Lapierre in carbonio sono rigide e appaganti nei rilanci.
Quando si affrontano terreni particolarmente rovinati la Prorace tradisce la sua natura pur sempre hardtail, nonostante si percepiscano la flessibilità del tubo sella da 27.2 mm e l’effetto smorzante fornito dai copertoni da 2.35″gonfiati a pressioni verso il limite inferiore consigliato da Maxiss.
Il nuovo sistema 3D Tubolar contribuisce certamente a migliorare il comfort rispetto ad un tradizionale telaio front, soprattutto in percorrenza ed in spinta su tracciati veloci, ma con discrezione e senza far percepire flessioni.
In salita la Lapierre Prorace CF 9.9 schizza via, leggera e reattiva. Se si blocca la forcella diventa veramente una belva che risponde al minimo colpo di pedale, anche alzandosi in piedi. Il gruppo X01 Eagle AXS è preciso e veloce nelle cambiate, anche sotto sforzo. Il manettino del cambio è superlativo per funzionalità e prontezza.
La cassetta 10-52 è perfino esagerata, soprattutto in caso di utilizzo nelle competizioni, in cui sarebbe apprezzato un pacco pignoni più graduale.
La cambiata è tipica Sram anche per la versione AXS, quindi secca: può piacere o non piacere…a noi piace tantissimo.
In caso di lavaggio della bici occorre sempre ricordarsi di togliere la batteria e pulire bene i contatti prima di rimetterla, per evitare ossidazioni.
Nelle salite da affrontare di percorrenza, poco tecniche e con pendenze contenute, la Prorace è comoda, come non ci aspettavamo, e si rilancia con facilità. Anche in questi tratti, la flessione del reggisella in carbonio si percepisce e consente un discreto smorzamento delle vibrazioni. Il lavoro del carro, con la costruzione 3D Tubular, invece, richiede più sensibilità per essere apprezzata. In ogni caso, terminato il proprio giro, schiena, spalle e collo ringraziano.
Sul tecnico la Prorace permette di assumere una posizione ben centrata che ottimizza la spinta, ed un assetto basso sul manubrio. Non abbiamo sofferto particolari tendenze ad impennarsi, nonostante i foderi compatti tipici delle mtb da gara che non devono flettere, ma anzi garantire la rigidità per aumentare l’efficienza della trasmissione di potenza.
L’accorciamento dello stem tipico della recente tendenza delle bici cross country e marathon migliora la reattività della Prorace nei tratti tecnici e sul veloce, grazie allo sterzo più sensibile. Inoltre, questa scelta porta a caricare il peso verso la ruota anteriore, aumentando il grip.
Curiosa la scelta di Lapierre di adottare un attacco positivo 7° su una mtb di chiara impostazione aggressiva.
I copertoni tubeless Maxxis Rekon Race sono versatili, ma prediligono decisamente i fondi asciutti su cui sono molto scorrevoli e affidabili per grip e trazione.
In discesa ci ricordiamo che siamo in sella ad una front, ma siamo curiosi di capire come la tecnologia che caratterizza la Prorace possa aiutare a dissipare le vibrazioni trasmesse alla ruota posteriore.
Il manubrio largo 740 mm e l’attacco corto da 60 mm supportano al meglio i cambi di direzione, anche nei passaggi più tecnici, trasmettendo sicurezza e fiducia. La Lapierre Prorace CF 9.9 va guidata con aggressività, e richiede fisicità. Ciò che restituisce è una sensazione di grip e mantenimento delle traiettorie, grazie al saltellamento contenuto del posteriore che si deve al sistema 3D Tubular. Il comportamento non è da hardtail e si capisce quasi subito, grazie alla guida che risulta pulita ed efficace.
Nelle discese veloci non si ha difficoltà a mantenere le traiettorie impostate, ed eventualmente anche a correggere senza incappare in reazioni improvvise o indesiderate della Lapierre Prorace CF 9.9, che si percepisce sempre ben bilanciata. In effetti abbiamo particolarmente apprezzato il feeling immediato con questa Lapierre, precisa e stabile.
Le ruote Lapierre carbon XC SL sono degne di una mtb da gara, rigide e scorrevoli, pronte al rilancio e appaganti quando si spinge forte sui pedali.
La forcella RockShox SID SL Ultimate da 100 mm di escursione è la scelta ideale per una mtb di questo carattere, sincera e precisa nello svolgere il proprio compito e nel copiare le asperità del terreno, garantendo direzionalità e tenuta anche in caso di guida aggressiva.
A nostro giudizio, la nota dolente è rappresentata dai freni Sram Level TLM, molto morbidi e non eccezionali neppure per quanto riguarda la potenza frenante. Potremmo definirli buoni, ma non di più…
L’assenza del reggisella telescopico si fa sentire, e siamo sicuri che la Lapierre Prorace CF 9.9 diventerebbe davvero super con l’adozione di questo sistema, ormai imprescindibile nell’utilizzo marathon e cross country. Il reggisella telescopico, infatti, non è utile solo nelle discese più tecniche ma anche in tutte quelle situazioni in cui sono richiesti maggiore mobilità e controllo con baricentro ribassato.
Questo componente installato sulla Prorace, inoltre, ne migliorerebbe il comportamento e le performance nei trail stretti, in cui con reggisella tradizionale sono richieste abilità di guida da biker sgamati.CONCLUSIONI
La Lapierre Prorace CF 9.9 è una mtb pensata per le prestazioni, ideale per le granfondo marathon più che per il moderno cross country poiché molti tratti tecnici richiedono una guida impegnativa e più stancante.
Rappresenta sicuramente un modello da prendere in considerazione per chi è alla ricerca di una hardtail divertente e sicura, che offra il giusto compromesso tra rigidità e comfort, anche in caso di percorsi lunghi e svariate ore in sella, grazie alla flessibilità verticale del carro realizzato con tecnologia 3D Tubular, che dà una gran contributo nel dissipare le vibrazioni trasmesse dal terreno.
Front o full? Lapierre potrebbe avere la risposta a questa domanda amletica, e cioè softail, declinata nella Prorace CF.
Il prezzo di 6.799 euro della Lapierre Prorace CF 9.9 non è popolare, ma considerando che si tratta della versione di punta potremmo considerare l’esborso livellato ai pari grado delle altre marche, ma con un design decisamente distintivo.+ allestimento pronto gara
+ feeling di guida in termini di prestazioni e fiducia
+ non è troppo impegnativa per essere una bici da competizione
- mancanza del reggisella telescopico
- mancanza blocco rotazione manubrio
- i freni SRAM Level TLM non sono all’altezza del livello di questo allestimento
Credit photo in action – Gianluca Muratore
Scheda Tecnica LAPIERRE Prorace CF 9.9
Telaio: New Prorace 29" carbon, pressfit, boost, thru axle 12x148mm – taglia M
Cambio: SRAM X01 AXS a 12 velocità, guarnitura Sram X1 carbon Eagle DUB 34, cassetta pignoni 10-52
Movimento centrale: SRAM Dub Pressfit 92
Freni: SRAM Level TLM con dischi Centerline diametro180 mm anteriore e 160 mm posteriore
Forcella: RockShox SID SL Ultimate Charger Race Day remote 100 mm travel, boost / Gloss black
Attacco manubrio: Lapierre 7050 Alloy 3D Forged 7°, diametro 31.8 mm, lunghezza 60 mm
Manubrio: FSA SLK Carbon Flat, larghezza 740 mm, diametro31.8 mm
Reggisella: Lapierre carbon, diametro 27.2 mm
Sella: fizik Taiga Black
Ruote: Lapierre carbon XC SL 29'' Boost XD driver, canale interno 27 mm
Pneumatici: Maxxis Rekon Race EXO TR 29x2.35 120 TPI 3C MaxTerra
Prezzo di listino: 6.799,00 euro
Peso rilevato da noi: 9,360 kg (taglia M senza pedali)